giovedì 24 aprile 2014

Verità nascoste pt.2

Chiedo venia per ieri, alla fine mi sono addormentata in un coma profondo, mi hanno imbottita di tranquillante ma sono arrivata a metà racconto ieri, ergo non ne sapete la ragione.
Dov'ero arrivata? Si, mi ero svegliata di buon umore. Prima di pranzo sono arrivati una parte della mia equipe (psichiatra e assistente sociale) e in più la donna che mi ha sentita in tribunale: mega crisi.
La maschera che indossavo scivolava via assieme al fondotinta, la matita ed il mascara, scivolava via tutta la mia forza, il mio coraggio e la mia determinazione, nonostante il complimento che mi hanno rivolto appena vista ("non ti riconosciamo nemmeno. Sei bellissima"), e righe nere mi hanno solcato il viso, fino al collo, come fossero acide.
Flash: capelli bagnati dall'acido che mi cola dagli occhi color nocciola;
Flash: "vi prego, portatemi a casa, vi supplico, non tornerò come prima, piuttosto arrivo ad 80 chili";
Flash: "il 5 maggio ti veniamo a prendere, devi andare in tribunale a testimoniare, per Giancoso e tuo padre";
Ad un certo punto non sapevo nemmeno io se mi disperavo in una crisi di nervi e pianto, perché volevo andarmene o per il tribunale. In più ho fatto il caffè all'equipe, col mio nascostissimo nescafè, e mi hanno beccata. Mi sono attaccata all'armadietto piangendo e gridando: "per favore no, lasciatemi stare, vi prego almeno per questa cosa, vi scongiuro", e di tutta risposta mi hanno strappata dal mio ancoramento all'armadio, dicendo che lo facevano per il mio bene e di stare tranquilla. Ed io gridavo e piangevo, e mi hanno preso il caffè solubile, le mie caramelle, tre pacchi nuovi di cicche, e la piastra. A pranzo ho pianto tutto il tempo, nulla voleva scendermi giù nella gola, per il groppo che avevo, in più sembro anche un criceto per colpa del dente del giudizio che sta crescendo e mi sta uccidendo dal male.
Depressione=en+tavor+lexotan=dormito fino alle 16, causa Vale ed infermiera che mi hanno svegliata. Ero tutta sporca di nero, idem il cuscino, idem la mia camicetta.
"Vale mi vai a prendere le sigarette? Voglio tornare a letto"
"No! Non ti faccio ricadere nella depressione, se tu vuoi fumare esci con me"
"No"
"Si"
"No"
"Okay"
Sigarette, e biblioteca, sto leggendo, ho ripreso. Caffè. Casa sua in day hospital, e il gatto Fulvio.
Ora sto meglio. Forse mi dimettono dopo il 5. Non lo so...
Ora sto leggendo "Borderline" di una scrittrice che si chiama pure Valentina. Sono io, quasi, in qualche aspetto. Ve lo consiglio, è piccino, si legge bene, ma ha molto significato. Poi leggero' quello per l'autostima e poi il romanzo.
"Quando tutto questo finirà, trarró bellezza dal dolore" -beauty from pain, superchik
Vale

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